|
||||
|
Il Casale degli Ulivi è situato fuori dal centro abitato, vicino al piccolo borgo medioevale di San Pellegrino, nel comune di Gualdo Tadino, nella parte Nord-Est dell'Umbria lungo la direttrice dell'antica strada romana denominata Flaminia che collega Roma all'Adriatico.
Gualdo Tadino sorge ai piedi dell’Appennino Umbro-Marchigiano a 535 metri di altitudine, in provincia di Perugia. La città conta oltre 15.000 abitanti ed è immersa in un ambiente naturale connotato da abbondanza di acque, aria salubre e particolare varietà del paesaggio. Il doppio toponimo ne riassume le tormentate vicende storiche: Gualdo Tadino infatti fu a più riprese distrutta e abbandonata, spostata e riedificata.
CENNI STORICI
Il primitivo abitato, appartenuto agli Antichi Umbri Tarsinater, datato tra il XIII e il III sec. a.C. sorgeva sul colle I Mori, dove recenti campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici, hanno portato alla luce un insediamento di circa sei ettari disposto su terrazzamenti artificiali con numerosi resti di abitazioni e un’area sacra.
In età romana la popolazione si trasferì in pianura, lungo la via consolare Flaminia, dando vita al municipio romano di Tadinum comprensivo di terme pubbliche, foro civile con adiacente area sacra, mercato del bestiame (forum pecuarium) ed una grande domus. L’abbandono della città romana, è da collocare all’inizio del V sec. d.C. con la calata dei Visigoti di Alarico (408-410 d.C.) lungo l’asse della via Flaminia.
Nel 552, il territorio gualdese fu teatro della battaglia di Tagina, nella quale Totila, il re dei Goti, perse la vita contro Narsete, comandante dell’esercito Bizantino. L’evento segnò la fine della guerra che l’Impero Romano d’Oriente intraprese per eliminare l’egemonia dei Goti nella penisola italiana, all’indomani della divisione dell’Impero.
Nel 576, giunsero in questo territorio i Longobardi. A testimonianza della loro dominazione resta soprattutto il toponimo wald (bosco), radice dell’attuale Gualdo, nome che finì col sostituire le antiche denominazioni umbre e romane (Tadinas, Tagina o Tadinum). La città entrò così a far parte del ducato longobardo di Spoleto.
Con l’inizio dell’epoca alto-medievale Tadinum venne progressivamente abbandonata. Nel 996 la città fu distrutta dall’imperatore Ottone III e venne nuovamente fondata nel XII secolo nei pressi dell’abbazia di San Benedetto, lungo il torrente Feo, per poi trasferirsi di nuovo nel 1180 nei pressi delle sue sorgenti in Val di Gorgo. Un terribile incendio, nell’aprile del 1237 distrusse completamente l’abitato di Gualdo. La popolazione fu così costretta ad abbandonare anche questo luogo, accingendosi a ricostruire la città poco distante sul colle dedicato a S. Michele Arcangelo; qui sorgeva la Rocca Flea, potente fortezza militare ai cui piedi i gualdesi decisero di riedificare la città. Il colle, di proprietà dell’Abbazia di S. Benedetto fu concesso alla popolazione, il 30 Aprile 1237, dall’Abate Epifanio.
L’Imperatore Federico II di Svevia, non si risparmiò nell’aiutare l’edificazione della nuova città e in particolare, nel 1242, ordinò la costruzione delle possenti mura castellane che cingevano tutto l’abitato fino ai fianchi della Rocca Flea, rafforzate da profondi fossati e da numerose torri. Successivamente, nel 1751, a causa di un violentissimo terremoto, la città subì una devastante distruzione.
Nel 1833, Papa Gregorio XVI concesse a Gualdo il titolo di Città. E’ in quella occasione che al nome di Gualdo viene aggiunto Tadino: il primo termine di derivazione longobarda, il secondo romana.
Il capoluogo Gualdo Tadino, rinomato in tutta Italia per le sue tradizioni nell'arte della ceramica, si trova nei pressi di Gubbio, città storica, e di Assisi meta costante di pellegrinaggi da tutto il mondo. Recentemente questa zona dell'Appennino Centrale è stata oggetto di un rinnovato flusso turistico per la presenza del Parco Regionale del Monte Cucco, già noto da anni agli speleologi per le sue stupende grotte, e oggi frequentato da deltaplanisti ed escursionisti amanti del trekking.
L'ambiente incontaminato offre la possibilità di escursioni a piedi o in mountain bike seguendo gli itinerari del trekking.
Gli amanti della buona cucina troveranno tipici ristoranti per degustare i piatti tradizionali umbri.
Località facilmente
raggiungibili Come raggiungere il residence
Aeroporto internazionale dell’Umbria - Perugia “San Francesco d’Assisi” 35 km
In treno:
stazioni di Fossato di Vico-Gubbio a 8 km
In auto:
Da Bologna proseguire sull’autostrada e uscire a Fano. Prendere direzione Roma sulla SP3 fino a “Pontericcioli “ e proseguire in direzione Gubbio sulla SS 452. Prendere la SS 219 in direzione Ancona - Perugia e al bivio per Perugia seguire le indicazioni per “Caprara - Gualdo Tadino “raggiungere “Caprara” sulla SP 242 e proseguire in direzione San Pellegrino: esattamente sul valico troverete sulla destra l’indicazione “strada di Monte Camera”; percorretela tutta, circa 1,5 km, la strada finisce al casale!!
Da Roma raggiungere Perugia, (autostrada fino a Orte e poi la Terni Perugia) da Perugia prendere direzione Ancona e uscire a Gubbio - Caprara. All’uscita prendere direzione Caprara sulla SP242 passare la frazione e continuare a salire fino al valico. Qui trovate sulla dx l’indicazione per “strada di Monte Camera”; percorretela tutta, circa 1,5 km, la strada finisce al casale!!
Da Ancona prendere la S.S. n.76 Val d'Esino direzione Roma, dopo circa 80 km, immettersi nella SS318 in direzione Perugia e uscire direzione Roma – Gualdo Tadino sulla S.S. 3 Flaminia. Prendere la prima uscita direzione “Zona Industriale Nord” e procedere in direzione San Pellegrino. Attraversare la frazione sulla S.P. 242 e continuare a salire fino al valico. Qui trovate sulla sx l’indicazione per “strada di Monte Camera”; percorretela tutta, circa 1,5 km, la strada finisce al casale!!
|
|||
Località Monte Camera - Frazione S. Pellegrino - Gualdo Tadino (Pg) - Cell. +39 338 5271827 - +39 338 4945600
|